
Tempo fa ho avuto modo di documentarmi riguardo ad un progetto sperimentale del MIT dal nome
Scratch. Scratch non è altro che un nuovo linguaggio di programmazione visuale, il quale permette la creazione di storie, animazioni, piccoli filmati interattivi attraverso l'utilizzo di veri e propri "blocchi". La composizione di questi blocchi e la gestione delle loro caratteristiche determina l'avvicendarsi degli elementi e le loro interazioni, nonchè le possibilità di fornire all'utente la possibilità di interagire lui stesso con essi. Anche se in piccolo, un approccio di questo tipo favorisce lo sviluppo di capacità di programmazione anche in piccolissimi "smanettoni", introducendo i concetti di strutture di iterazione o costrutti selettivi (naturalmente molto semplificati).
Tutto questo discorso per introdurre un esempio analogo,
KODU, descritto dall'articolo di punto-informatico ch

e potete trovare
qui. Prodotto dai laboratori Microsoft Lab, Il progetto nato con il nome di Boku, inizialmente è stato concepito per girare su xBox 360, ma ora sbarca sui PC di ogni casa attraverso l'installazione di
questa anteprima. Si tratta fondamentalmente di un ambiente di programmazione visuale 3D per la creazione di piccoli videogame attraverso la selezione dei personaggi e la gestione della loro interazione con gli oggetti dello scenario ambiente (come ad esempio le collisioni) e delle caratteristiche visuali (sia dei personaggi che dello scenario circostante). Il punto di forza sembra essere quello di fornire un livello di controllo ai piccoli programmatori basato su concetti come il tempo, lo spazio, la visione e l'udito, piuttosto che su concetti prettamente provenienti dall'ingegneria del software.
Diverso dal caso del MIT, KODU fornisce sicuramente un ambiente graficamente più accattivante, ma orientato alla programmazione di videogame, mentre Scratch spazia fra oggetti multimediali interattivi di ogni tipo. Un punto a vantaggio del prodotto Microsoft è quello di poter essere completamente gestito attraverso un gamepad, in modo che piccoli NERD non debbano perforza abusare del computer del papà. Cio che accomuna i due ambienti, è la possibilità di gestire la costruzione del programma a "blocchi logici" siano essi personaggi o temporizzazioni, ognuno con le proprie proprietà e con la possibilità di "incastrarsi" con altri blocchi.
Interessante no? Sarebbe bello pensare ad un approccio simile anche per programmatori più esperti.. niente più ore cercando chissà quale errore, nascosto magari dietro ad un ";"! Basterà trascinare sullo schermo un personaggio e fargli fare quello che vuoi!
G
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